Intagli alpini. Legni decorati delle Valli valdesi e del Queyras

La decorazione a intaglio degli oggetti lignei è stata, per un lungo periodo, tra il XVIII e il XIX secolo, una pratica diffusa in area alpina e le Valli valdesi non fanno eccezione, anzi. Cofani, cofanetti e scatole, cucchiai e collari, piccoli oggetti d’uso quotidiano, venivano riccamente decorati a punta di coltello e spesso colorati, sovente per essere donati in particolari circostanze, come i matrimoni. Sono infatti giunti sino a noi manufatti di alto livello tecnico e con caratteristiche peculiari del territorio di grande interesse, finora poco studiate. Presso il Museo valdese di Torre Pellice si conservano alcuni oggetti da cui è partito un progetto di censimento e ricerca, presso altri musei del territorio ma soprattutto in diverse collezioni private. La ricerca ha portato alla pubblicazione di un Quaderno del patrimonio culturale valdese (Intagli alpini. Legni decorati delle Valli valdesi) e sfocerà in una mostra che verrà inaugurata a febbraio 2021.
Sabato 19 settembre, alle ore 17,30, al tempio valdese di Torre Pellice, si parlerà quindi di legni decorati a intaglio e l’incontro sarà l’occasione anche per provare a dare uno sguardo ai possibili scambi e alle possibili reti che possono nascere nel mondo alpino prendendo come spunto le collezioni museali e le riflessioni su un patrimonio ricco e diffuso come è quello delle valli.
Interverranno Samuele Tourn Boncoeur, curatore del Quaderno; Pietro Clemente, già docente di antropologia culturale (Università di Siena, Roma, Firenze) e presidente onorario della Società Italiana per la Museografia e i Beni demoetnoantropologici; Diego Mondo, Funzionario regionale del Settore Valorizzazione del Patrimonio culturale, Musei e Siti Unesco, Gaëlle e Pierre Putelat delle Editions du Queyras, e Davide Rosso, direttore della Fondazione Centro culturale valdese.