Benché oggetto di studi sull’arco di oltre 80 anni, la preistoria della Valle è ancora pressoché completamente sconosciuta. In mancanza di scavi stratigrafici correttamente condotti, nulla si può dire dei pochi manufatti trovati per lo più nel corso di lavori agricoli e, contrariamente a quanto comunemente ritenuto, non può essere scientificamente provata in alcun modo la grande antichità delle numerose incisioni rupestri presenti sulle rocce della valle, dal fondovalle fino ad oltre 2000 m (coppelle, figure antropomorfe, segni “geometrici”, croci ecc.) che, secondo studi recenti, andrebbero per la maggior parte riferite ad età storica più o meno recente (Fig. 1).
Sicuramente antiche sono le poche asce in pietra levigata (Fig. 2) di età neolitica (tra il VI e il IV millennio a.C.), opera delle più antiche comunità umane finora note nella Valle, portatrici delle prime forme di agricoltura e di domesticazione animale. Ricerche recenti collocano gli affioramenti geologici da cui furono estratte le rocce (giadeititi, omfaciti, serpentiniti) di cui sono formate queste asce nella zona che va dal Monviso al Col Barant, aprendo nuove importanti prospettive nelle ricerche sulla frequentazione umana non solo in questo settore delle Alpi.
Più recente (III millennio) è probabilmente la lunga lama in selce trovata sulla collina di Luserna. Si tratta di una pietra non locale, probabilmente di importazione dal versante francese (Fig. 3).
Dello stesso periodo (età del Rame, o età del Bronzo) sono le pitture rupestri scoperte circa vent’anni fa in un riparo sotto roccia nel comune di Villar Pellice (Fig. 4). Si tratta di segni geometrici di colore rosso, con figure umane e frecce disposte in serie. Suggestivi confronti possono essere fatti con raffigurazioni simili della Provenza.
All’età del Ferro, e in particolare nella seconda metà del primo millennio a.C. (o anche al periodo della Romanizzazione) appartengono i vaghi d’ambra, trovati “tra le radici di un castagno” nel comune di Bobbio (Fig. 5).
Tutti i materiali mobili di cui si parla in questa breve nota possono essere visti al Museo Valdese di Torre Pellice.