Le Antiche Mele Piemontesi

La melicoltura piemontese ha una storia antica e gloriosa, iniziata addirittura nell’Alto Medioevo, che ancora all’inizio del Novecento vanta migliaia di varietà; poi lo sviluppo dell’agricoltura industriale fa una crudele selezione a vantaggio dei nuovi innesti stranieri, ma non tutto è perduto: proprio in Val Pellice sono sopravvissute molte vecchie varietà che i frutticoltori hanno difeso strenuamente dall’estinzione perché sono buone, aromatiche, rustiche e resistenti.

Slow Food ha premiato questa difesa della biodiversità costituendo il Presidio delle Antiche Mele Piemontesi, che tutela e riporta sul mercato 8 varietà (Carla, Calvilla, Buras, Dominici, Runsé, Magnana,Gamba Fina e Grigia di Torriana) a rappresentarne oltre 100… Una caratteristica più o meno comune a tutte le vecchie varietà di mele (l’eccezione è la Carla, che va consumata fresca) è quella di conservarsi a lungo e di diventare più saporite e aromatiche con il passare del tempo. Alcune (la Grigia di Torriana innanzitutto) sono particolarmente buone cotte al forno.

L’Associazione Antiche Mele Piemontesi, oltre che Presidio Slow Food, fa parte del “Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino“.